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Giovanna fra i Pazzi


GIOVANNA FRA I PAZZI
L'EROINA CONTEMPORANEA

Il palcoscenico è una scatola bianca, sei sipari in tutto: due grandi in fondo, due a destra e due a sinistra. Il pavimento com'è è.
Giovanna entra al centro dal fondo, ha uno scolapasta in testa e una maglietta bianca simil camicia di forza insanguinata e allacciata all'incontré, da slacciare con la bocca. Giovanna parlerà sempre col pubblico.
Giovanna (entrando): "Feriti e insanguinati"
Cammina lenta e insieme incerta e sicura della destinazione, il centro del proscenio dove vede l'elmo e al vederlo, ormai ferma, chiede:
Giovanna - "Di chi è quest'elmo?"
Indi, non trovando risposta, si slaccia con la bocca la camicia di forza, se la sfila rimanendo nuda e chiede:
Giovanna - "Le moyen age pour quoi faire?"
Non trovando risposta ripete la domanda:
Giovanna - "Le moyen age pour quoi faire?"
Speculare all'elmo illuminato da subito, s'accende luce in terra.
Illuminata, a questo punto incurante del silenzio dice:
Giovanna - "Lumière du Moyen-Age!"
Si togli lo scolapasta dalla testa e lo appoggia con cura nello spazio vuoto e pieno di luce; indi, raccoglie elmo, lo guarda e dice:
Giovanna - " Pour en finir avec le Moyen-Age."
Allora, essendosi risposta, piena di gioia infila l'elmo e dice:
Giovanna - "Je truvé la spiritualità dell'essenziale: l'amour, sorprendentemente semplice."
Nuda con l'elmo cade in ginocchio e dice:
Giovanna - "Dolcissimo Dio,
in nome della Vostra Santa Passione
io Vi chiedo, se Voi mi amate,
di rivelarmi che cosa io debba rispondere
a questi uomini di Chiesa.
So bene, quanto all'abito,
il comando che ho ricevuto;
ma proprio non so in qual modo
io lo debba lasciare.
E quindi, vogliatemelo insegnare."
Come finisce di dire, dalla platea le arriva addosso l'armatura; lei barcolla tremolante per l'urto e, effetto comico, a scoppio ritardato lancia un urlo lancinante:
Giovanna - "Ah!"
Indi, dopo aver frignato un pochino s'alza dicendo:
Giovanna - "Santa Passione!"
Una volta in piedi, su musica, leit motif Tristan und Isolde mentre Giovanna si veste. Una volta vestita, armata, giù musica di schianto e, compiendo un giro orario del palcoscenico dice, prima da ferma, primo capoverso de l'Addio di Schiller:
Giovanna - "Addio montagne, addio care praterie, fide tranquille valli!"
Ora inizia, didascalicamente il giro:
Giovanna - "(ferma) Non più tra voi passeggerà Giovanna (cammina); (di spalle) per sempre Giovanna vi dà l'addio. (accennando al centro, ferma) Voi prati che io innaffiai, voi alberi che piantai, continuate felici a verdeggiare! (cammina) Addio grotte e fresche sorgenti, e tu (ferma) Eco, voce soave di questa valli che sì spesso rispondesti ai miei canti, Giovanna se ne va (cammina) per non più ritornare!(ferma) Voi luoghi di tutte le mie tacite gioie, io vi abbandono per sempre (cammina e, a questo punto è arrivata all'angolo sinistro del palcoscenico); (girata verso il pubblico e ferma) disperdetevi, o pecore (aprendo le braccia dal basso verso l'alto), per questi dirupi; siete ormai un gregge senza pastore; ben altro gregge devo pascere, là (cammina) sui cruenti campi del pericolo (cammina); (va più veloce) è calata su di me la chiamata dello spirito (s'arresta di botto), nessuna terrena ambizione m'incalza (antididascalicamente si muove d'impeto e raggiunge il proscenio all'estrema destra).(ferma) Egli mi ha parlato: Va', - mi ha detto, - tu devi testimoniare per me. Devi chiudere le tue membra nel duro bronzo, coprir d'acciaio il petto delicato: amore d'uomo con la sua fiamma peccaminosa e le sue vane gioie terrene non deve toccare il tuo cuore. Il serto delle spose non ornerà le tue chiome, nessun caro bambino suggerà dal tuo petto la vita: ma più d'ogni donna terrena sarai incoronata di gloria militare. Poiché quando i più prodi verran meno alla lotta, tu alzerai la mia orifiamma, e, come la brava mietitrice atterra la messe, tu abbatterai il superbo vincitore, rovescerai la ruota della fortuna, recherai la vittoria agli eroi. (si toglie l'elmo dicendo lo mostra)Il cielo mi aveva promesso di mandarmi un segno, ed ecco egli mi ha mandato quest'elmo; da lui esso mi giunge, il suo ferro mi penetra di una forza divina, il coraggio dei cherubini m'infiamma, con l'impeto dell'uragano mi spinge ad entrar nella mischia; odo il grido di guerra, giunge il destriero e squillano le trombe (rimette l'elmo e va al centro).
Indi si ritoglie l'elmo, lo alza verso il cielo e dice:
Giovanna - "Nessun essere umano è un'Isola".
Indi si mette l'elmo sotto braccio e dice:
Giovanna - "Per me, tradizione orale è una non questione di responsabilità: non questione perché alla mia vocazione è preceduta una chiamata alla quale ho risposto senza esitazione. Rispondo a una chiamata, dipendere dalle Voci, dai Segni."
A "Segni" dalla platea lanciano cavalluccio di quelli a bastone con testa, Giovanna lo schiva e commenta:
Giovanna - (più divertita che lancinante) Ah!
Indi ricalza l'elmo, inforca il cavalluccio e inizia giro palcoscenico in senso antiorario dicendo:
Giovanna - "Campane ritmavano la vita del mio tempo, non eventi o accadimenti mediatici come oggi. A quell'epoca il radicamento nel Vangelo era sacrosanto, specialmente nelle periferie diremmo oggi. Animata da grandi slanci e mesta letizia, contro il dolorismo tutt'intorno, sana di antica cortesia, malgrado tutto acconsento alle mie Voci, un essere di risposta, responsabilità, appunto. Sono in ascolto di Qualcun Altro, e, seppur lontana da qualsivoglia azione, dopo il tempo delle incertezze, resistenza organizzata, non ho altre strategie se non quella di portarmi in avanti in caso d'attacco, e di arretrare quando mi devo proteggere la ritirata. L'essenziale è il cammino, non accettare la disfatta: e nessuno mai mi sentì vantare delle mie imprese."
A "imprese" Giovanna molla cavalluccio, si toglie l'elmo, lo rificca sotto il braccio, va al centro del palcoscenico, si stende a pancia sotto con testa verso il pubblico poggiando l'elmo avanti a sé, indi s'appoggia sul gomito e chiede all'elmo manco fosse il teschio d'Amleto:
Giovanna - "Ma l'obbedienza, elimina l'iniziativa personale?"
Indi, dopo domanda, Giovanna si siede, con una rotazione, sempre al centro e si risponde:
Giovanna - "Stando al mio buonsenso, si può essere sicuri che dire di sì a Dio non comporta l'accecamento, bensì la chiarezza...Era profondo, profondo, e si vedeva il fondo, così bianco, così limpido...L'esempio è lì a dire: Agite, e Dio agirà. E ancora, in nome di Dio, gli uomini in armi daranno battaglia, e Dio darà la vittoria. Voci che non mi comandano di disobbedire alla Chiesa: Dio, servito per primo. Ché tutto quello che ho detto e fatto, sia fatto conoscere al Papa al quale, e Dio prima di tutto, voglio rimettermi."
A "rimettermi" Giovanna si alza, fa per andare in fondo, poi si gira e dice:
Giovanna - "E' evidente che un eretico che si rimette al Papa non può più essere incriminato di eresia, in una parola, Amore, assenza di abitudine."
Indi Giovanna oltrepassa il fondale e sale controluce, lei trova un ombrello, lo brandisce come un pastorale e dice:
"Quando si andava all'assalto, io tenevo in mano il mio stendardo, per essere certa di non dover uccidere nessuno. All'apparenza debole e inattesa, una semplicissima cittadina, dotata di un'intelligenza intuitiva, ma proclamo e riproclamo di agire soltanto in obbedienza a un comando interiore; a una Voce, e vorrei che tutti potessero sentirla così bene come la sento io. (Apre l'ombrello e durante la battuta ci gioca, da provare...) Sono una donna non sono una santa, sono una, fedele: fede in Cristo che chiede a quelli che attira a Sé solo di non dubitare del suo unico comandamento, che in controluce suona: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Quando, per esempio, capitava di ricevere qualcuno tra quelli che vagavano per le strade, cacciati dalla lotta, dalla fame e dai casi di un'epoca terribilmente dura, davo con tutto il cuore tutto quello che potevo. A ben vedere, il contrasto lampante tra chi vive umilmente e onestamente e gli spietati imbevuti dei loro sistemi, dei loro ragionamenti, delle deduzioni da cui hanno tratto altrettante leggi, resta quello di sempre, l'abime tra il giusto e i datori della Legge. Manicheismo, conformismo, oggi più che mai liberismo e altri "ismi", sono le piaghe che ci affliggono; una prova su tutte: le merci circolano liberamente, le persone no. Sarà che gli onesti, in un mondo di lupi, sono sempre più unici che rari; fatto sta che solo un'occupazione decisa, portata avanti da donne e uomini di buona volontà e ragionevolmente ottimisti, può portare luce e unità nello smarrimento e nell'oscurità. Giovanna, crea unità, semplicemente, tutto qua.(Buio)
        

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